
Mindful Eating: scopri una nuova relazione con il cibo
Ti piacerebbe migliorare il tuo rapporto con il cibo senza dover seguire nessuna dieta?

Chi ha qualche chilo di troppo spesso passa da una dieta all’altra pensando di aver finalmente trovato la soluzione definitiva ma nella maggior parte dei casi rimane deluso; oppure sa esattamente come e cosa dovrebbe mangiare ma non ci riesce.
Se ti ritrovi in questa situazione non sei sola, gli studi dimostrano che dopo quattro anni da una dieta, solamente il 3% delle persone ha mantenuto la perdita di peso (Priya Sumithran P., Proietto J., 2013); la maggior parte ha ripreso il peso iniziale e anche di più.
All’estremo opposto c’è anche chi esercita un eccessivo controllo, si nutre solo di cose “sane”, salvo ogni tanto abbuffarsi di cibo un po’ meno sano quando è sotto stress.
L’effetto paradosso della restrizione alimentare

Sottoporsi continuamente a delle diete, esercitare per lunghi periodi un rigido controllo sull’alimentazione per mantenere il peso ideale, non hanno nulla a che fare con il benessere e con l’amore per il proprio corpo.
Infatti, la restrizione alimentare, da un punto di vista fisiologico, riduce la sensibilità ai segnali interni di fame e sazietà.
Sul piano psicologico e comportamentale invece rinforza proprio quel desiderio di mangiare che si vorrebbe reprimere, quindi in condizioni di vulnerabilità oppure quando la dieta si è conclusa ci si concede proprio quello che ci si è negato per diverso tempo incorrendo in pericolose abbuffate.
Il cibo spesso viene quindi usato ben oltre la sua funzione principale di nutrimento o di piacere: molte persone se ne servono di fatto per gestire le proprie emozioni.
Fame emotiva, fame nervosa, ti dicono qualcosa?
Mangiare diviene un modo per combattere la noia, una via di fuga da emozioni spiacevoli, o un sostituto dell’amore; ma il conforto e la felicità ottenuti in questo modo sono solo temporanei.
Questa strategia, unitamente ad una disregolazione della percezione dei segnali di fame e sazietà e ad una iper-reattività al cibo sono le cause principali della sovra-alimentazione.
La buona notizia è che una via d’uscita c’è e non è l’ennesima dieta!
Cos’è la mindfulness?

Sono ormai diversi anni che in psicologia e in ambito medico si utilizzano delle tecniche di mindfulness, in italiano consapevolezza, allo scopo di ridurre il dolore, regolare le emozioni, gestire l’ansia, prevenire le ricadute della depressione, migliorare i disturbi dell’attenzione.
Il pioniere di questi approcci è stato Jon Kabat Zinn, biologo e professore emerito di medicina, che alla fine degli anni ’70, presso l’University of Massachusetts Medical School, sviluppò il protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) adattando la meditazione vipassana ad un training clinico.
Lo scopo della metodologia elaborata da Kabat-Zinn era quella di aiutare i pazienti a far fronte a stress, sofferenza e malattia senza identificarsi con il proprio dolore ma sviluppando un nuovo modo per entrare in contatto con ciò che accade dentro e fuori di se stessi.
Alla fine degli anni 90, erano già più di 400 gli ospedali e centri medici negli Stati Uniti dove veniva applicato l’MBSR.
Cos’è la mindful eating?

Sulla base del successo del protocollo MBSR, circa 30 anni fa, Jean Kristeller, una psicologa americana, ha applicato gli stesso principi della mindfulness all’alimentazione mettendo a punto il protocollo MB-EAT, Mindfulness Based Eating Awarness Training.
“Questo programma consiste nella cura di sé stessi, nel nutrire sé stessi, nell’accettare sé stessi, con gentilezza, continua crescita e curiosità”
Kristeller, Jean; Bowman, Alisa
Ci sono tre modi principali in cui un’alimentazione consapevole funziona per risolvere i problemi legati al cibo e ripristinare la salute:
- L’alimentazione consapevole ti riconnette con i segnali del tuo corpo. Che tu stia mangiando troppo o mangiando troppo poco, hai perso le tracce della tua fame e sazietà. Il consumo consapevole ti ricollega ai segnali del tuo corpo in modo da sapere quando fermarti e quando iniziare a mangiare.
- Essere consapevoli porta a una migliore gestione delle tue emozioni. Quando hai modi più sani di farvi fronte non gestisci più le tue emozioni attraverso le tue scelte alimentari. Puoi tollerare le tue emozioni, per quanto disagio possano crearti, senza respingerle o riempirle di cibo.
- La consapevolezza cambia il modo di pensare. Piuttosto che reagire ai pensieri legati al cibo che ti spingono a mangiare troppo, mangiare poco, mangiare emotivamente, ecc., impari a rispondervi. Puoi ascoltare questi pensieri senza piegarti ad essi.
Era da diverso tempo che volevo sperimentare la Mindful Eating per poi suggerirti questa tecnica.
Tempo fa ho completato la formazione secondo il protocollo di Jean Kristeller e ora lo sto proponendo sia individualmente che in gruppo: l’ho trovato non solo molto efficace, ma anche piacevole da seguire; finalmente un programma scientifico che mette fine a colpe e privazioni e permette di ritrovare il gusto del cibo.
Se vuoi provare questo approccio, scopri il corso di 4 settimane che ho preparato per te e che puoi seguire direttamente da casa!
Mindful eating is tuning inward to use your intuitive wisdom to find what works for you.
Albers, Susan. Eating Mindfully
Anna
Mi piacerebbe capire
Beatrice
Grazie per l’interesse Anna!
Settimana prossima riceverai altre info
A presto
BC
Elisabetta
ATtendo la prossima mail 😀
Beatrice
Grazie per l’interesse Elisabetta!
A prestissimo 😉
Mina
sONO CURIOSA…
Beatrice
Grazie Mina, se ti sei iscritta alla mailing list controlla la posta 😉
Buona giornata
Beatrice